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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/122

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100 I DINTORNI DI FIRENZE.

nicani di S. Marco lo riacquistavano e lo riducevano a noviziato dell’ordine. Anche il convento era ricco d’opere dell’Angelico, alcune delle quali andarono vendute; ma altre poterono sfuggire alla dispersione, alcune vennero scoperte sotto lo scialbo e così nel ripristinato cenobio resta ancor vivo il ricordo della feconda attività dell’insigne pittore domenicano.

Nella vigna annessa al convento è la graziosa cappellina detta delle Beatitudini, dove si veggono i resti di pregevoli affreschi di Lodovico Buti, quasi distrutti dalle intemperie e dal lungo abbandono.

Compagnia di S. Donato di Scozia. — Di fianco alla chiesa di S. Domenico è l’oratorio dell’antica compagnia di S. Donato di Scozia che fin da tempo remoto aveva sede presso la badia Fiesolana. Alla soppressione di questa, la compagnia si trasferì a S. Domenico e nel 1792 edificò la sua nuova sede. In essa si conserva un interessante busto di rame dorato rappresentante S. Donato, pregevole lavoro di oreficeria in rame eseguito nel 1546 da un Maestro Niccolò Guascone.

Difaccia alla chiesa di S. Domenico è

Il Granajo o i Granai. - Villa Paoletti. — La villa è di moderna ed elegante costruzione; ma occupa il luogo di un antico fabbricato che conserva nel suo nome il ricordo dell’uso al quale era destinato. Era difatti il granajo dove i Monaci della Badia Fiesolana raccoglievano i prodotti dei molti possessi che avevano nelle adiacenze del loro monastero. Più tardi, quando poterono concentrare nell’edifizio monastico anche la loro amministrazione agricola, ridussero il granajo a villa che affittarono e dettero a livello a diverse famiglie. L'ebbero fra le altre le famiglie Gabbuggiani e Palagi.

Muovendo dalla piazza e fiancheggiando per un tratto il convento di S. Domenico, è la Via delle Fontanelle che discende verso la fresca vallicella del torrente Affrico, conducendo a diverse ville di antica origine.

Frosino. - Villa Kramsta. — La costruzione di questa villa data dalla fine del XV secolo, quando apparteneva