Vai al contenuto

Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/121

Da Wikisource.

BARRIERA DELLE CURE. 99

finalmente i fratelli neofiti Alessandro ed Antonio di Vitale Medici, decorarono la fronte della chiesa del portico eretto col disegno di Matteo Nigetti nel 1685.

Molti celebri personaggi vestirono l’abito religioso in questo convento e basterà nominare fra gli altri: Antonino Pierozzi poi arcivescovo di Firenze, Fra Bernardo Del Nero vescovo di Bisignano, Monsignor Ercolano e Mons. Angelo Da Diacceto vescovi, l’uno di Perugia, l’altro di Fiesole, Fra Giovanni Angelico detto il Beato Angelico uno dei riformatori della pittura italiana, il P. Domenico Buonvicini seguace di Savonarola, che insieme a lui ed al P. Silvestro Marniti fu impiccato e poi arso in Piazza della Signoria la mattina del 28 Maggio 1498, Santi Pagnini insigne professore di lettere ebraiche ecc.

La chiesa ha nel suo interno subito, in varie epoche, restauri rilevantissimi che le hanno fatto perdere in parte il suo aspetto primitivo; ma rimangono ancora intatti i prospetti delle varie cappelle adorni di squisiti ornamenti in pietra che si attribuiscono a Giuliano da S. Gallo.

Ricchissimo poi è il corredo delle opere d’arte della chiesa, nonostante le spogliazioni sofferte per il passato a benefizio di musei esteri, dove] oggi fan bella mostra numerose tavole dell’Angelico che per essa costituivano un tesoro preziosissimo. Si trovano infatti nella chiesa di S. Domenico: una tavola dell’Angelico con aggiunte di Lorenzo di Credi nel coro; il Battesimo di Gesù Cristo di Lorenzo di Credi, l’adorazione dei Magi di Gio. Antonio Sogliani finita da Santi di Tito; l’Annunziazione di Jacopo da Empoli; un miracolo di S. Antonino di Gio-Batta Paggi; una copia della tavola del Perugino trasportata in Galleria degli Uffizi; la Madonna del Rosario di Francesco Curradi un crocifìsso di Andrea Ferrucci di Fiesole, dei sedili a postergali ed un banco di Sagrestia squisiti lavori d’intaglio e d’intarsio del XV secolo. Il campanile, elegante costruzione di Matteo Nigetti sorto fra il 1611 e il 1613, venne restaurato nel 1900.

L’annesso convento, dopo la soppressione francese, fu venduto ai Velluti Zati Duchi di S. Clemente che lo ridussero a quartieri da villeggianti; ma nel 1879 i Dome-