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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/143

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BARRIERA DELLE CURE. 113

chiamata Lucente a Pietro di Filippo Orlandini. Essendo appartenuta ad una signora Costanza Orlandini, questa sostituì all'antichissimo nomignolo di Buonriposo o Belriposo quello di Villa Costanza.

La Doccia o I Ferrucci. - Casa Westbury. — Per quanto ridotto a casa colonica, l'edifizio conserva nelle proporzioni e nelle forme il carattere di villa; e fu difatti casa da signore e il principale dei possessi che in questa parte del monte fiesolano ebbe la celebre famiglia dei Ferrucci scultori. Insieme ai resti di eleganti decorazioni in pietra, esistevano lino a pochi anni addietro in questa casa, un elegante camino e un lavabo di pietra con decorazioni e collo stemma dei Ferrucci, che il proprietario fece trasportare in un fabbricato prossimo al suo castello di Vincigliata ed alle cave di Majano.

I Ferruzzi o I Ferrucci. - Villa Maremmi. — La villa non è di antica costruzione e sorge lungo una piccola via detta del Borghetto, nel luogo dov’erano diverse case appartenenti per la maggior parte a quella famiglia Ferrucci di Fiesole, che dette all’arte, della scultura specialmente, maestri valentissimi nel periodo più florido del rinascimento.

Palagio Del Sera. - Villa Kraus. — Elegante e comoda villa che, circondata da graziosi villini di moderna costruzione, sorge sulla ridente pendice fiesolana presso la vecchia strada detta del Borghetto. Fu possesso antichissimo dei Bonagrazia, potente famiglia che ebbe le sue case di Firenze in Borgo Pinti, dov’è oggi il Palazzo Carobbi, e che decadde dell’antico splendore, quando si schierò contro la tirannia Medicea. Niccolò di Buono Buonagrazia la lasciò nel 1469 a Nera Del Sera discendente da una famiglia la quale, per aver favorito la caduta di Semifonte in mano de’ fiorentini, godeva fin da tempo remoto l’esenzione da ogni pubblica imposizione. Dal 1580 al 1597 la villa di Fiesole appartenne a Neri di Neri Griraldi che l’aveva comprata a vita, poi tornò ai Del Sera, la famiglia dalla quale discendeva la madre di Michelangelo Buonarroti. Essi la possedettero fino agli ultimi del XVIII secolo e dipoi andò negli Ulivelli-Ulivieri. Da


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