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BARRIERA DELLE CURE. 129

propizj a quei commerci che erano l’unica fonte di prosperità e di benessere.

Ecco perchè Firenze, fondata da Fiesole, assorbì facilmente e rapidamente la potenza e la ricchezza della madre e da lei trasse pacificamente, larga fonte di vita e di prosperità.

La rovina del Campidoglio, dei templi, dei palagi, dei teatri, delle terme, delle mura di Fiesole, non fu opera delle violenza feroce ed insensata d’un popolo fratello, ma fu conseguenza naturale e spontanea dell’abbandono in cui vennero lasciate quelle fabbriche sontuose divenute inutili ai mutati costumi, invise alla religione nuova che si era imposta, inadatte alle abitudini di una vita differente.

I fiesolani discesero a Firenze per esercitarvi il commercio, per trarne i modi della loro esistenza, per aver parte nella pubblica cosa; e mentre Firenze si accresceva di fabbriche e imponeva l'autorità sua a’ signorotti orgogliosi e violenti, a’ popoli vicini irrequieti ed audaci, Fiesole restò spopolata e ridotta ad un villaggio modesto, al quale non restarono che i ricordi e le vestigie d’un passato splendido e glorioso.

Le restò la bellezza della sua giacitura felice, la vaghezza de’ suoi colli fioriti e questi il nuovo popolo di Firenze cosparse di palagi e di ville che per un lungo corso di secoli furono lieto e gradito soggiorno nelle miti stagioni e quieto riposo alle fatiche del commercio ed alle fortunose vicende della politica.

Nel medioevo, Fiesole non era più che un villaggio modesto, al quale la nuova cattedrale, eretta in mezzo ai ruderi delle fabbriche romane, valse a mantenere il nome di città, rappresentata dalle modeste case nelle quali si ridussero le famiglie di artefici che traevano il loro alimento dal faticoso esercizio delle cave esuberanti di fortissimi

pietrami. Fiesole rivisse di vita nuova, allorché quest’arte, abbandonando la sua forma rude e primitiva, s’ingentilì sotto l’ispirazione de’ grandi maestri e quando divenne elemento essenziale per la costruzione dei grandi monumenti onde Firenze si fece ricca e bella. A Fiesole,


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