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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/161

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BARRIERA DELLE CURE. 131

un altezza che varia dai 296 ai 345 metri sul livello del mare, gode di una temperatura mitissima, d’un’aria pura e salubre, è provvista abbondantemente di acque, è sede di tutti quegli uffici che sono richiesti da un centro importante di popolazione e di movimento, ha un albergo di prim’ordine, possiede diverse fabbriche di eleganti lavori di paglia ed è posta in facile e rapidissima comunicazione con Firenze per mezzo di un servizio continuo di tranvai elettrico.

A Fiesole hanno sede: un Ufficio comunale succursale, il Vescovado, la posta, il telegrafo, il telefono, la stazione dei RR. Carabinieri. Vi si trovano inoltre un Museo Civico, le Scuole comunali, il Seminario vescovile, un Circolo di ritrovo, un teatro, un corpo musicale, servizi di vetture, alberghi, trattorie, caffè, ecc.

Piazza della Cattedrale, ora Piazza Mino. — È ampia, di forma rettangolare e ad essa si collega un altro spazio posto dinanzi alla facciata del Duomo. Da un lato s’inalzano annosi alberi, di sotto ai quali si gode lo splendido panorama di Firenze, dei suoi piani e delle sue colline. Da un altro lato è una doppia rampata dinanzi alla quale sorge il monumento a Vittorio Emanuele II ed a Garibaldi opera dello scultore Oreste Calzolari, inaugurato nel giugno del 1906. Su questa piazza, che costituisce il centro della città, è la stazione del tranvai elettrico e corrispondono: la Cattedrale, la Canonica, il Palazzo Vescovile, il Seminario, il Palazzo Pretorio sede del Museo, dell’Ufficio Comunale, della Posta e del Telegrafo, la Caserma dei Carabinieri, la chiesa di S. Maria Primerana, l’ingresso agli Scavi, ecc.

Cattedrale. — Secondo l’antico costume, la cattedrale fiesolana fu in origine fuori della città, nella sottostante pendice del poggio, dove sorse più tardi la Badia di S. Bartolommeo. Il vescovo Jacopo Bavaro, per comodo della popolazione che tuttora era restata aggruppata in mezzo ai resti d’una magnificenza scomparsa e colla speranza forse di dar nuovamente vita alla morta città, eresse nel 1028 la nuova cattedrale, utilizzando i materiali esuberanti degli edilizi sorti nel più florido periodo della dominazione ro-