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132 I DINTORNI DI FIRENZE.

mana. Alla nuova chiesa fu data la struttura propria delle basiliche latine, delle quali abbiamo un altro esempio consimile nella chiesa di S. Miniato al Monte.

L’esterno del tempio è tutto a rivestimento di conci ed anguste finestrelle fatte a guisa di feritoje illuminano l’interno, diviso in tre navate da sedici colonne ineguali di forme e di natura, con capitelli di marmo di varia struttura, avanzi tutti di costruzioni romane. In fondo alle navi s’inalza la tribuna, alla quale danno accesso due scale laterali e che sovrasta all’ampia cripta costituita da piccole volte sostenute da esili colonnette. Varie cappelle aggiunte posteriormente ai lati della tribuna danno al tempio grandioso la forma di croce latina, che termina nel lato longitudinale con un’abside semicircolare. La facciata pure di conci con porte di semplice, ma elegante decorazione, fu costruita a tempo del vescovo S. Andrea Corsini che resse la cattedra fiesolana dal 1349 al 1373.

Molte modificazioni vennero fatte a tempo del vescovo Corsini alla primitiva e semplice struttura della chiesa ed altre ve ne furono aggiunte in tempi successivi, fino a denaturarne il carattere. Però un restauro generale che restò compiuto verso il 1883, soppresse radicalmente molte di tali aggiunte e restituì in gran parte alla cattedrale la severa austerità de’ secoli lontani.

Sarebbe per noi opera lunga e superflua il riandare sulle molte vicende storiche ed artistiche della chiesa, tanto più che di essa altri in più e diversi tempi hanno scritto in modo ampio e diffuso. Così, restringendosi entro i limiti imposti dall’indole della nostra pubblicazione, daremo notizie delle opere d’arte più importanti ond’essa è adorna. Scarso è il numero dei dipinti che adornano oggi la chiesa, perchè soppressi molti degli altari lungo le navate, le tavole e le tele vennero trasferite in una cappella annessa alla Sagrestia e di esse parleremo più innanzi. L’ancona in varj spartimenti che adorna il rinnovato altar maggiore, era stata donata alla chiesa dal vescovo Benozzo Federighi nel 1440; ma col volger del tempo fu tolta, dispersa e solo in occasione del restauro del tempio fu ricostituita e completata con altre tavole. Le varie parti che