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BARRIERA DEL PONTE ROSSO. | 173 |
Comune. È nota abbastanza l'ardita risposta che nel 1392 egli seppe dare a Gian Galeazzo Visconti il quale orgogliosamente gli chiedeva chi avrebbe sodata la pace per i fiorentini: «la spada che tante volte è stata provata da voi!». Dai Del Palagio che spesso si chiamarono Neri di Lippo a causa dei nomi da loro più comunemente usati, il Palagio di Val di Mugnone passò nello Spedale degli Innocenti che nel 1608 lo vendeva a Jacopo di Guglielmo Antonielli durante la vita sua, de’ figli e nipoti. Da lui l’acquistava nel 1648 Bartolommeo di Piero Pesci colla facoltà di affrancare il palazzo ed i poderi annessi dal livello dello spedale. Da quell’epoca la villa si chiamò il Palagio de’ Pesci e formò il centro di una vasta possessione costituito da quella famiglia che ne fu padrona fino alla sua estinzione.
La Torre di Farneto. - Casa Pieralli. — È oggi dipendente dal possesso annesso alla villa Pieralli e ne seguì in molta parte le sorti. La torre, robusta costruzione che costituisce l’avanzo di un antico fortilizio, appartenne fin da tempo immemorabile ai Ghinetti o Del Palagio padroni di un ampio tratto della valle del Mugnone fra il Ponte alla Badia e la località chiamata le Caldine. Ebbe molti e differenti nomi; torre del Palagio, dei Pesci, del Campidoglio e più comunemente Torre lunga per cagione della sua notevole altezza. Meno un breve periodo di tempo, nel XVIII secolo in cui fu di una famiglia Fabbrini, essa nei passaggi di possesso seguì costantemente le sorti del la villa del Palagio.
Il Ponticello. - Villa Alessandri. — Alla metà del XV secolo era casa da signore di Spinello di Lorenzo di Piero speziale da S. Tommaso in Mercato, mentre a’ primi del secolo successivo era passata in possesso di Piero di Francesco Redditi e da lui in Giovanni di Biagio Di Giunta. Da questi la comprava nel 1524 Donato Ciaini da Montaguto che la lasciava in eredità a Bonda Gianellini. Zanobi di Francesco Brunacci la comprava nel 1571, rivendendola nel 1584, a Zanobi di Filippo Vajani Dello Sciorina, dai cui eredi l’acquistava nel 1598 Benedetto di Vincenzo Tosi. Dall’ere-