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BARRIERA DEL PONTE ROSSO. 187

Da questi acquistavala il 1° agosto 1511 Giuliano di Niccolò Davanzati ed il figlio di lui Alessandro la rivendeva nel 1542 ad Andrea Doffi. Pervenuta in Messer Giovanni di Jacopo Doffi, questi lasciava indivisi i suoi beni fra le monache di S. Girolamo delle Poverine, di S. Verdiana, di S. Niccolò di Cafaggio e di S. Maria a Monticelli, le quali tutte vendevano la villa nel 1605 a Niccolò di Domenico Malegonnelli In una lite per la successione della famiglia Malegonnelli la villa della Pietra venne assegnata con sentenza del 1744 a Francesco Gaspero Gianfigliazzi ed i tutori di lui la vendevano nel 1747 al Marchese Giovanni ed al Cav. Cosimo d’Antonio Corsi che altri beni possedettero qui attorno. A metà del secolo passato acquistò questo possesso Lord Normanby ministro inglese alla corte di Toscana il quale spostò a sue spese la strada ed abbellì di molta comodità l’antica villa. Più tardi fu del Comm. Orazio Landau celebre collezionista il quale vi riunì una quantità straordinaria di dipinti e di libri antichi di notevole pregio.

Nel recinto del parco annesso a questa villa sono due altre ville di antica origine.

L’Isola o Cascia. - Villa Finaly. — Fu in antico dei Della Stufa; poi nel XVII secolo l’ebbero i Ginori, i quali la vendevano nel 1 40 al Marchese Anton Maria Corsi che l'univa poi agli altri beni acquistati qui attorno.

Lo Spedaluzzo. - Villa Finaly. — Uno dei tanti spedaletti che sorgevano lungo la via maestra esisteva in questo luogo; ma venne soppresso in antico e dato prima a livello, poi venduto nel XV secolo alla famiglia Migliori o Del Migliore che ridusse il locale a villa. Essa fu più tardi de’ Ginori ed insieme alla precedente venne acquistata nel 1740 dai Marchesi Corsi.

La Loggia. - Villa Costantini. — Molti ed interessanti ricordi si riferiscono a questa signorile dimora che circondata da deliziosi giardini domina i colli deliziosi di Montughi e di Careggi. Un giorno ebbe qui la sua casa di campagna Messer Brunetto Latini che fu maestro dell’Alighieri e più tardi la famiglia Pazzi vi eresse un palazzo con loggia che fu degno della magnificenza di quella