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BARRIERA DEL PONTE ROSSO. | 217 |
vanzati da’ quali passò a’ primi del XVI secolo nella famiglia Mei. Nel 1516 Francesco di Matteo Cavalcanti l’acquistò dagli credi di Ser Pagolo Mei, lasciandola nel 1576 in eredità a Jacopo di Gabbriello Rossi, il figlio del quale Gabbriello, la vendè nel 1578 ad Alfonso di Carlo Strozzi.
Da quest’epoca in poi la villa subì numerosi altri passaggi di possesso. Nel 1580 la comprò Gio. Battista di Matteo Benedetti, nel 1634 Vincenzo Benedetti la vendè a Paolo Filiromoli, ma essendo questi debitore del Fisco, la villa vien ricomprata dieci anni dopo dai Benedetti. Piero di Bernardo Cervini l’acquista nel 1649 e la costituisce in legato nel 1665 alla moglie Isabella Malegonnelli e dopo la di lei morte a Gio. Domenico di Antonio Da Sangallo.
Nel 1739 il Da San Gallo la lasciò alla compagnia di Gesù e dopo la soppressione di questa la comprarono nel 1765 i Minerbetti che possedevano già alla Pietra un’altra villa.
L’Erta Canina. - Villa Niccolini- Alamanni. — E così chiamata per esser posta lungo una strada ripidissima che porta questo nome e che va dai colli di Montughi a quelli di Careggi. Appartenne nel XV secolo ai Michi fondatori dello Spedale detto del Porcellana o dei Michi in Via della Scala. Più tardi fu dei Filipetri e Niccolò di Piero la vendè nel 1522 a Lodovico di Gino Capponi. Nel 1643 fu aggiudicata in pagamento a Maria Maddalena figlia del Marchese Bernardino Capponi e vedova di Vincenzo del Senatore Andrea Alamanni. Restò in casa Alamanni fino all’estinzione di questa illustre famiglia e poi passò per eredità nei Niccolini che aggiunsero al loro il cognome degli Alamanni.