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226 I DINTORNI DI FIRENZE.

cuzzolo di questo colle che dall’aridità delle sue pendici, oggi coperte invece di rigogliosa vegetazione, ebbe fin da tempo remoto il nome di Poggio Secco. Alla fine del XIV secolo era questa una casa da signore della famiglia Maccianghini che Francesco del fu Matteo permutò il 15 luglio del 1416 con Jacopo di Anichino Riccardi lanajolo dal quale ebbe in cambio due case vicino al Canto alla Macine. I Riccardi che coll’esercizio della mercatura acquistarono più tardi ricchezza e nobiltà, tennero sempre carissimo questo loro antico possesso. Infatti essendo passato nel 1527 in dote a Dianora Riccardi moglie di Tommaso di Marco Marchi, Gabbriello di Riccardo lo ricomprava nel 1558 e da quest’epoca fino ai primi del decorso secolo in cui la famiglia venne a mancare, la villa di Poggio Secco fece costantemente parte del patrimonio Riccardi. Modernamente fu dei Bartolommei, poi Schmitz; oggi è de’ signori Caccia che vi hanno arrecato notevoli abbellimenti.

Poggio Secco. - Villa Harter. — Nel 1427 era di un Niccolajo d’Andrea che la vendè poco dopo a Piero di Cosimo de’ Medici il quale la dava in baratto di certi altri beni a Sinibaldo di Domenico Nelli, che, alla sua volta la barattò con Giuliano Ciaini da Montaguto. Da quest’epoca la villa subì molti e frequenti passaggi di possesso. Fu dei Tornaquinci che la venderono ai Da Sanminiato e da questi per compra andò nel 1535 in Bartolommeo Del Giocondo e nel 1581 in Cosimo di Bartolommeo Lioni per eredità. Nel 1606, per ragioni di dote della moglie, l’ebbe Guido di Giuliano Ricci; poi per compra, passò nel 1657 in Niccolò di Fabio Signorini e nel 1664 nel Conte Domenico Andrea Della Stufa. La figlia di questi Teresa la portò in dote nel 1684 al marito marchese Giovanni di Antonio Corsi che nel 1741 vendeva in parte e in parte cedeva in permuta a Diacinto d’Antonio Ganucci. Ai Ganucci appartenne la villa anche al principio del decorso secolo.

Poggio Secco. - Villa Buzzigoli. — Faceva parte dei possessi della famiglia Davanzati e nel 1427 apparteneva a Lottieri de’ Davanzati. Passò dopo poco nei Nelli e dai