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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/284

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242 I DINTORNI DI FIRENZE.

Le Masse. — È un piccolo casale con osteria che sorge lungo la via che costeggiando il torrente Terzolle conduce a Serpiolle ed a Cercina.

L’oratorio posto a destra fu edificato nel 1542 da Orlando Orlandini, come si rileva dall’iscrizione posta sotto uno stemma.

Le Masse. - Villa Orsini. — Ai primi del XV secolo era della famiglia Ristori del gonfalone Drago. Più tardi e per molto tempo appartenne agli Orlandini.

Le Masse o la Massa. - Villa e fabbrica Dosio. — In origine si diceva la Massa e nel xv secolo apparteneva ai Martelli insieme ad un mulino sul torrente Terzolle. Nel XVIII secolo passò ai Salviati, poi ai Del Poggio ed ai Beriguardi. Oggi la villa coll’antico mulino costituiscono un importante stabilimento industriale dove si fabbricano confetture, dolci e liquori.

Oltrepassate le Masse, la strada si biforca; a destra si dirige verso la pittoresca valle del torrente Terzollina dov’è il Tiro al bersaglio militare e conduce poi a diverse ville; a sinistra sale verso la chiesa di Serpiolle.

Terzollina. - Villa Del Corona. — La famiglia Doni del gonfalone Vajo ebbe fino dal XV secolo il possesso di quest’antica villa che per il corso di oltre quattro secoli non uscì mai dal di lei patrimonio. Questi Doni ne erano padroni anche ai primi del decorso secolo.

Capornia. - Villa Gemmi. — È una delle ville antiche esistenti sopra ad un poggio che domina la valle del torrente Terzollina. Fu possesso antichissimo dei Buonafè o Buonafede famiglia cospicua dalla quale discese quel Lionardo che fu Vescovo, spedalingo di S. Maria Nuova, benemerito dell’arte e degli artisti dei suoi tempi per aver fatto ornare di opere insigni chiese e luoghi pubblici di varie parti di Toscana nello scorcio fra il XV e il XVI secolo. Verso la metà del xv secolo la villa di Capornia con altri beni di Caterina vedova di Giovanni Buonafè passò per eredità nel nipote Paolo di Giovanni Dal Borgo e dai Dal Borgo la ricomprava nel 1498 Giovanni d’Antonio Buonafè. Da questa famiglia passò nei Pescioni che nel 1554