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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/285

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BARRIERA DEL ROMITO. 243

la venderono a’ Lupicini da’ quali passò nel 1730 nei Marzi Medici.

Capornia o S. Cristina. - Villa Bruce. — Nel 1427 apparteneva ai Benci che abitavano nel popolo di S. Lorenzo. Giovanni di Taddeo vendè nel 1482 la casa da signore col podere a Luigi di Cambio Cambini. Nel 1534 il possesso era andato nella famiglia Grifi la quale lo vendette a certi Generotti, famiglia di contado che nel 1582 ottenne la cittadinanza fiorentina. I Generotti possedettero la villa fino al 1806, anno in cui la comprarono i Doni proprietarj di molte altre ville nelle prossime località.

Il Cigallo di Sopra. - Villa Englefield. — Insieme a molti altri beni posti in queste vicinanze, appartenne fin da tempo remoto ai Ciampelli, famiglia originaria di Careggi e consorte dei Gori. Nel 1427 era di Giovanni di Domenico Ciampelli ed alla metà del secolo successivo, quando la famiglia stava per estinguersi, passò in Antonio di Girolamo Fineschi da Radda. Da lui la comprò nel 1561 Agnolo di Giovanni Vernacci che nel 1573 la rivendeva a Neri di Jacopo Neri, dovizioso e valente medico-fisico e questi nel 1589 l’alienava a Oderigo di Marchionne Linch tedesco. Questi non la tenne che un anno, vendendola a Matteo d’Alessandro Galli e questi pure, un mese dopo, la rivendeva a Domenico di Niccolò Cerrini fabbro al Ponte a Rifredi. Nel 1624 l’ebbe in eredità Giovan Francesco Turi e, sempre per eredità, nel 1689 Caterina Sacchini che la vendè ai Cinganelli i quali la possedettero fino al xix secolo

Chiesa di S. Lorenzo a Serpiolle. — Sopra una ripida collina che domina la valle del Terzolle è questa chiesa la quale, nonostante l’antichità sua, nulla serba del primitivo carattere, se si eccettua il campanile a torre che è di remota costruzione. Nel suo aspetto moderno la chiesa e però graziosa, elegante e ben mantenuta. Nel 1202 essa doveva trovarsi in cattivo stato, perchè Pietro Vescovo di Firenze la concesse alla Pieve di S. Stefano in Pane, affinchè fosse riparata colle rendite di quella. In un documento del 1367 è ricordo di un lascito fatto da Taddeo