Vai al contenuto

Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/298

Da Wikisource.
256 I DINTORNI DI FIRENZE.

delle case di Rifredi continuarono ad esser beni livellari dello Spedale di Bonifazio. Anche diverse celebri famiglie, come gli Strozzi, i Del Bene, i Guidotti, gli Steccuti, i Vespucci i Cellini ebbero case a Rifredi.

A Rifredi è una stazione ferroviaria di grande importanza, perchè serve specialmente al trasporto dei prodotti delle molte e grandiose fabbriche esistenti in questa località.

Dopo le ultime case del borgo, prima di giungere alla stazione ferroviaria di Rifredi, troviamo a sinistra

Gli Steccuti. - Villa De Rohan. — Due case da signore che da lei trassero il nomignolo col quale sono state fino agli ultimi tempi designate, possedeva in questo luogo la famiglia fiorentina Steccuti o Dello Steccuto che abitava in Firenze nel popolo di S. Lorenzo. Una è la villa, che sorge in mezzo ad un giardino e che a’ nostri giorni prese il nome di Villa Maria, l’altra è la casa vicina corrispondente lungo la via Vittorio Emanuele. Entrambe ebbero dal 1400 in poi, comuni le sorti. Nel 1584 pervennero in Lisabetta di Giovanni Steccuti vedova di Martino Scarfi che nel 1623 le lascia alla figlia Gostanza moglie di Alessandro Bartolini Baldelli. Gostanza si rimaritò a Niccolò Mancini di Cortona ed alla di lui morte i figli Bartolini Baldelli pagando una somma al Rev. Evangelista Mancini rientrarono in possesso delle ville che restarono alla famiglia loro fino alla metà del secolo scorso.

Ed ora lasciando la Via Vittorio Emanuele, che per un tratto è priva affatto di edifizj di qualche interesse, ritorniamo nel borgo e voltiamo in Via delle Panche.

Pieve di S. Stefano In Pane. — Diversi nomi ha avuto nel corso de’ secoli questa chiesa che va annoverata fra le più vetuste pievi dei dintorni di Firenze. In antico la troviamo indicata col nome di S. Stefano uno pane senza poter trovare fra le innumerevoli supposizioni degli scrittori una plausibile e sicura spiegazione del singolare attributo; le antiche arcate dell'acquedotto romano che muoveva dalle falde del Monte Morello le dettero il nomignolo di S. Stefano tra l'Arcora e la vicinanza al borgo di Rifredi ed all’altro