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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/309

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BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. 267

La fabbrica serba le tracce di un’antica villa e fu difatti casa da signore di una famiglia Ricoveri o Di Ricovero la quale la vendè nel 1452 ai figli di Antonio di Filippo Del Saggina, famiglia che ebbe le sue case in Firenze nel popolo di S. Trinità. Bartolommeo d’Antonio la vendè nel 1513 a Lorenzo di Tommaso Bartoli del gonfalone Nicchio, il quale la rivendè nel 1556 a Lorenzo di Bonifazio Ruspoli. Da Lucrezia Ruspoli passò in Benedetto di Ruberto Del Maestro nel 1595 e la famiglia dei Conti Del Maestro restò padrona del possesso per molti anni. Verso il 1820 il Palazzaccio fu comprato dai Principi Corsini e unito al loro possesso di Castello.

Sulla facciata della casa è scolpito di bassorilievo in marmo un busto di Augusto imperatore, opera del XVI secolo.

Le due Colombaie o II Sodo. - Villa De’ Pazzi. — Situata fra la Via delle Panche e il borghetto di Boldrone, questa villa che conserva nella sua struttura i caratteri di una vecchia costruzione, apparteneva nel 1427 ad Antonio di Taddeo Tommasi del gonfalone Lion Bianco. Nella seconda metà di quel secolo passò nella famiglia dei Barbigi o Del Barbigia, ricchi mercanti che abitavano in Piazza S. Croce. Nel 1599 Francesca figlia di Francesco Barbigi la portava in dote al marito Ser Lorenzo di Francesco Palmezzini e nell’anno stesso l’acquistava Alberto di Cristofano Lambardi di Venezia. Nel 1661 venne comprata da Lorenzo Gamucci, poi dai Consolini nel 1686, quindi dai Gori e dai Del Mazza i quali la vendevano nel 1817 allo scrittoio delle RR. Possessioni. La villa che colle terre annesse era chiamata il Chiuso dei Del Mazza, fece parte per poco tempo della tenuta Reale di Castello perchè nel 1828 veniva alienata alla famiglia Viti.

S. Giovanni Battista di Boldrone. — Dov’è oggi un borghetto umile e modesto costituito in gran parte da un ampio edifizio ridotto ad uso di quartieri da pigionali sorgeva un cospicuo e celebre monastero che dal nome di un pellegrino francese che lo fondò nella località chiamata allora Rivus de casa, si disse Boldrone. L’edificazione per opera di cotesto Boldrone di Guardino e di Solapilla di lui moglie sarebbe avvenuta nel 1193 e il luogo dapprima