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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/339

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BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. 289

lizie non abbiamo che questo ricordo. La villa ritorna agli Aldobrandini e solo il dì 8 novembre del 1488 Napoleone di Jacopo la vende a Giovanni di Francesco Tornabuoni, il dovizioso cittadino che nel 1482 accolse nel suo palazzo il Duca Federigo d’Urbino e che fece adornare il coro di S. Maria Novella dei mirabili affreschi di Domenico Del Ghirlandajo. Lionetto di Messer Lionardo Tornabuoni, nel 1546 vendè la villa a Maria vedova di Jacopo Gualterotti.

Divenuta proprietà di Francesco Gualterotti e Giuliano Giachinotti, passava nel 1571 per compra in Cammilla d’Antonio Martelli. Era questa la giovinetta bella e gentile che innamorò siffattamente Cosimo I granduca di Toscana, che egli vedovo d’Eleonora di Toledo e già vecchio, la sposava nel 1570. Però il matrimonio colla figlia di un semplice cittadino sdegnò gli animi della famiglia, e Cosimo non concesse mai alla seconda moglie nè le insegne reali, nè il titolo di Granduchessa. Da questo matrimonio nacque Virginia che nel 1586 sposava solennemente il Duca Cesare d’Este. Cammilla Martelli restata sola a sfidare la violenta antipatia del granduca Francesco, finì miseramente la vita nel 1591 nel convento di S. Monaca ov’era stata relegata e la villa delle Brache andò in eredità alla figlia. Nel 1614 il procuratore del Duca Cesare d’Este la vendè a Baccio di Lapo Del Tovaglia e dai Del Tovaglia la comprava nel 1629 Jacopo di Francesco Ricciardi. Dai Ricciardi Pollini passava più tardi nei Conti Dainelli Da Bagnano Masetti che tuttora ne sono proprietarj.

A quello delle Brache è stato sostituito alla villa il nomignolo di Bellagio, pur esso di origine antichissima perchè nel 1427 troviamo che Cambio di Niccolò Salviati possedeva qui appresso un podere con casa da signore chiamato Belaggio o Bellagio'. Forse l’antica villa de’ Salviati è ora una delle case coloniche vicine al palazzo delle Brache.

Fonte Nuova. - Villa Ragionieri. — Apparteneva a’ primi

del XV secolo alla famiglia Da Fortuna che dal castello omonimo in Mugello era discesa in antico a Firenze. Alla metà dello stesso secolo era passata nei Boni che abitavano


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