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366 I DINTORNI DI FIRENZE.

terno della chiesa: un elegante ciborio ed un dossale d’altare colla Madonna, il bambino, l’Eterno padre, due santi e angeli.

Presso S. Moro, sulla sinistra del Bisenzio è

Il Palagio de’ Vecchietti. - Villa Altoviti. — È un grandioso edifizio dominato da alta e massiccia torre, il quale conserva il suo severo e tipico carattere medievale. Appartenne fin da tempo remoto ai Vecchietti, poi fu dei Tornabuoni.

La via Lucchese, passando di sotto al borghetto chiamato i Colli Alti di Signa, giunge ad un altro piccolo borgo dov’è la Chiesa di S. Michele Arcangiolo a Lecore detta comunemente S. Angelo. La chiesa, grande di proporzioni, non ha importanza artistica per le ricostruzioni subite. Ad essa fu riunita un’altra vicina chiesa di S. Biagio a Lecore che nel 1383 era di patronato dei Pulci e dei Sodi di Campi e più tardi de’ Frescobaldi. La chiesa di S. Angiolo invece ebbe per patroni prima i Pulci, poi i Conti Bardi di Vernio. A poca distanza, verso mezzogiorno è

Lecore, villaggio assai popolato, dove esistono diverse case di antichissima e caratteristica costruzione.

Chiesa di S. Pietro a Lecore. — Non ha importanza come costruzione; ma è di origine antica. Era esente dall’autorità vescovile e dipendeva dagl’imperatori di Germania che l’avevano eretta. Più tardi ne furono patrone le famiglie Mazzinghi e Strozzi. Vi si conservano un busto di S. Pietro della maniera di Andrea Della Robbia ed una tavoletta colla Madonna e il bambino della scuola di Agnolo Gaddi.

Pur superando i limiti entro i quali, per non dar soverchia mole a questo lavoro, abbiamo ristrette le nostre escursioni, data l’importanza artistica e storica della località, ci spingeremo fino al

Poggio a Cajano. — Questo nome è comune ad un lungo e popoloso borgo che distende il suo caseggiato sulle due rive dell’Ombrone Pistojese ed alla splendida villa che tuttora fa parte del patrimonio della Corona italiana. Questa villa sorge nel luogo di un fortilizio edificato dalla famiglia