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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/419

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BARRIERA DEL PONTE ALLE MOSSE. 365

di passaggio da Firenze. Il patronato dì essa fu in antico dei Carboni, poi passò nel XV secolo nei Mazzinghi.

S. Piero a Ponti. — È un’ampia e popolosa borgata che si distende lungo la via Lucchese dal ponte che traversa il Fosso Reale fino al di là del ponte sul fiume Bisenzio. Dal titolo della sua antica chiesa e dai due ponti ricordati derivò il nome di questo borgo nel quale, come in tutti gli altri dell’adiacente pianura, ebbe grande sviluppo l’industria dei lavori in paglia. Fra i ricordi storici di questa località è notevole il triste episodio della strage di diversi individui di casa Panciatichi i quali nel marzo del 1500 fuggiti da Pistoja vennero qui raggiunti dai Cancellieri loro implacabili nemici. Parecchie celebri famiglie fiorentine ebbero ville e case a 8. Piero a Ponti e, fra le altre: i Bartolini Salimbeni, gli Spini, i Berardi, i Salutati, i Tornabuoni, i Michelozzi, i Sernigi, i Monti, i Rapetti, i Calandri, i Redditi, i Mini ecc.

Il ponte sul Bisenzio fu rifatto nel xvi secolo su disegno del pittore Tommaso di Stefano Lancetti ed il Vasari lo disse «una bell’opera».

Chiesa di S. Piero a Ponti. — E situata a tramontana del borgo ed è di remota origine; ma ingrandita e restaurata più volte ha perduto il suo carattere originario. Ha dinanzi un elegante portico del xvi secolo e sulla porta una lunetta adorna d’un bassorilievo della maniera di Giovanni Della Robbia rappresentante la Madonna col bambino Gesù fra i Santi Pietro e Paolo. In chiesa è un’antichissima e deturpata tavola di maniera pre-giottesca.

A poca distanza da S. Piero a Ponti è

San Moro, grosso villaggio, che fu già comunello, il quale prese nome dal Santo titolare della sua chiesa.

Chiesa di San Mauro. — Antichissima di origine, questa chiesa, ampia di proporzioni e preceduta da un portico, conserva qualche traccia della sua originaria struttura. Sulla facciata ha lo stemma parlante del luogo, uno scudo con un gelso (moro) in terracotta invetriata. Due belle opere della maniera di Giovanni Della Robbia esistono nell’in-