Pagina:Guido Carocci Il viale dei colli 1872.djvu/30

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Che magnifico colpo d’occhio vi presentano tutte le nuove costruzioni nei quartieri della Piacentina e nella Mattonaia! E quel lungo borgo non interrotto quasi mai e che andando quasi parallelo all’Arno, scomparisce con lui dietro i colli? S. Salvi, Varlungo, Rovezzano, S. Andrea, il Girone, Quintole, l’Anchetta sono altrettanti borghi che costeggian la via maestra e che formano una lunghissima fila di case. In cotesta pianura si notano chiaramente l’antica abbadia di S. Salvi, la chiesa di Varlungo che data dal 100011, l’antico convento di S. Baldassarri, la chiesa di Coverciano, il Gignoro, monastero di Benedettine fondato nel xiii secolo, il Loretino e molte altre belle ed eleganti ville.

Rimontando nuovamente collo sguardo sulle colline che da cotesto lato limitano la pianura, al di là del torrente Mensola sono il borghetto di Corbignano e più su il grosso villaggio di Settignano che fu patria di molti e molti artisti, i cui nomi son ricordati con molto onore nella storia delle Belle Arti in Italia e segnatamente in Firenze, e tuttora cuna di molti valenti scultori, segnatamente ornatisti12. La villa che si vede all’estremità meridionale del villaggio, sormontata da una torre, è quella dove abitò il divin Michelangiolo e che appartiene tuttora ai suoi successori.

Quell’edifizio abbastanza grandioso che sorge sopra un poggetto che s’avvicina moltissimo all’Arno è ora una semplice villa dei conti Ludolf; ma fu in antico la fortissima e ben munita Rocca Tedalda edificata dai Tedaldi sul Montalbano. Della primitiva forma che fu degna perfino dell’ammirazione del Buonarroti non resta più nessuna vestigia.