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annotazioni alle canzoni d’amore 309


v. 47. Le sorti di Siena e Firenze si sono scambiate: prima Firenze — come ogni italiano sa bene — oltraggiava e danneggiava Siena, ora è Siena che toglie a Firenze i suoi vantaggi e lo stesso onore.

v. 53: «ha la cervia e lo frutto», cosí il ms. A; il Pell.: «a Laterin’ à ’l frutto», basandosi sulla lezione di B: «alacerina elfrutto». Preferisco, col Torraca, la lez. di A perché geograficamente, con la designazione: dalla Maremma a Laterina, si accennerebbe appunto a quello stesso territorio che è qui invece rappresentato da Montalcino e Montepulciano. Si passa poi alla Maremma, della quale appunto si dice che non manda piú a Firenze, ma a Siena, i suoi frutti e la cerva offerta ogni anno come simbolo di vassallaggio; e finalmente si accenna ai luoghi piú vicini a Firenze, tra Firenze e Siena: Poggibonzi, ecc. Laterina dunque è fuori del territorio conteso, che sta tutto tra il Chianti e il mare e non giunge alla valle dell’Arno e al territorio piú propriamente aretino. Del resto il ms. B ha «la cerina» e se è facile uno scambio tra «c» e «t»,è pur facile quello tra «in» e «ui», ammettendo il quale si avrebbe anche qui la lez. «la cervia».

v. 56. Non altrimenti il Villani: «rimasevi il carroccio, e la campana detta Martinella, con innumerabile preda d’arnesi» (VI, 79 ).

v. 65. Il Pell. aggiunge un «de»: «sotto [de] segnoria»; e sarebbe certo utile per la misura, ma non è indispensabile, ed è comunque estraneo ai codici.

v. 67: «ora» è nel ms. A, ma il Pell. lo espunge. Esso è richiesto dalla misura e s’addice al senso, dal momento che si deve ritenere la canzone scritta subito dopo l’occupazione di Firenze per parte dei Ghibellini e dei Tedeschi, mentre i Guelfi eran randagi e forse non ancor cacciati da Lucca, dove in un primo tempo s’eran rifugiati.

v. 77: «ai Conti e a li Uberti», sono i capi di parte ghibellina; e poiché i Ghibellini crearon podestá Guido Novello de’ conti Guidi, è da credere che si alluda qui ai conti Guidi; e quanto agli Uberti basti ricordar Farinata. Il Pell. ravvisa invece nei «Conti» i Conti di Santafiora.

v. 81: «loro spese», cosí A, laddove B ha «vostre spese». Ma qui continua l’ironia: non avete neppur piú la briga di guardar vostre castella: lo fanno a loro spese quelli che giá furon vostri vassalli.