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Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/85

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di frate guittone d’arezzo 81


come Tulio dice, è necessaro;
perché, sí com’el dice,
non saggio alcun Dio isdice;
35e santi apresso, en cui non quasi conto,
o filosofi manti e saggi fuoro,
che con parole loro
non solo giá, ma per vita el testaro.
Come donque omo chiaro
40e saggio alcun contra parlar po ponto?
     Dico anco a ciò che non visibil cosa
di nulla venne e non fece se stessa;
e se l’una da l’altra esser dicemo,
la prima unde diremo?
45E, se principio dir volem non fusse,
tale opinion dico odiosa
a filosofi manti e saggi adessa;
e impossibele è che figlio sia
se non padre fu pria;
50e se nullo pria, chi segondo adusse?
E se da omo om mosse,
fera da fera; e ciel da cui,
in cui orden, bellore
tale e tanto è valore?
55È da om? No; né d’om vedem giá maggio.
Chi sente bene e pensa e non stima
che padre un fusse prima,
che fu da nullo e cosa onne da loi,
el qual nei fatti soi
60possente, bono, sommo si prova e saggio?
     Cosa una pria mostrata, unde cos’è onne,
ch’è de necessitá Dio dir dovemo,
mostramo apresso ciò: com’om poi morte
mal porta u ben forte.
65Aristotel, Boezio e altri manti,
Senaca, Tulio ad un testimon sonne;
e per ragion, m’è viso, anche ’l vedemo.

Le rime di Guittone d’Arezzo. 6