Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/92

Da Wikisource.
88 canzoni ascetiche e morali


e non di popol tale,
150che non conosca te, ma di tua gente.
Creato m’allevasti ed allevato
fuite contra a presente:
tu corpo ed alma in terra e in mare spesso
mi defendesti d’esso;
155chi t’è contra seguiva ed altro tutto;
e m’hai di loco brutto
e tempestoso dato agiato e santo;
faimi gioioso manto,
e parti a grado tuo de tutto rio,
160e di’ me coronare e far beato
ed in eterno empiermi onne desio.
     O vengiator di mia onta, o ventore
d’onne meo percussore,
o ver soccorso a tutti miei bisogni,
165pur non de te me slogni,
ferro, foco, infermitate, affanno,
omo, fera, demonio o cosa quale
tener poreami danno?
Nulla certo: ma prod’è in te durando.
170Ma io solo peccando
mi posso corpo ed alma aucider leve;
ché dove mal m’è greve
e bene rende me picciol savore,
non è che poco amore.
175Languendo gauderea, como gaudea
in fede intera ed in amor corale
Lorenzo al foco ed alla croce Andrea.
     Capitano d’Arezzo Tarlato,
non te mirar montato:
180te smonti giá, ché valle han tutti i monti,
sí come in plusor ponti
tu medesmo n’hai saggio alcuno fatto.
Ned obriar che d’ogne monte el sommo
è sempre istremo e ratto,