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scorsero dagli occhi della povera fanciulla che disse sospirando: Ahimè! Come mai Anselmo potrebbe venire? Egli è rinserrato da molto tempo nell’ampolla di vetro!” — “Chi? Come?” — gridò il vicerettore Paulmann. “Ah! mio Dio — mio Dio! essa oramai delira come il Registratore: presto, essa pure sarà compiutamente pazza. — Ah! maledetto, abbominevole Anselmo!”

Egli corse subito a trovare il dottore Eckstein che sorrise, e disse: “Eh! eh!” — ma egli non ordinò niente, e al poco che avea detto aggiunse partendo: “Spasimi, — affezione nervosa; — passerà da sè, — Condurla all’aria aperta, — passeggiare in vettura, — distrarla, — spettacolo, — Il Visionario, — Le Sorelle di Praga,1 — passerà da sè!” — “Il dottore è stato raramente così chiacchierone,” pensò il vicerettore Paulmann, “è una vera intemperanza di lingua.”

Dei giorni, delle settimane, dei mesi erano scorsi: Anselmo era scomparso, ed anche il registratore Heerbrand non

  1. Antiche Opere tedesche.