Pagina:Hoffmann - Racconti II, Milano, 1835.djvu/23

Da Wikisource.

— 21 —

giardino di Kosel, quando una voce gridò dietro di lui: — Signor Anselmo! signor Anselmo! in nome del cielo, dove correte voi con tanta fretta? — Lo studente si fermò, come se avesse preso radice in terra; poichè egli era persuaso che una nuova disgrazia stava per piovere sopra di lui. La voce si fece udire per la seconda volta: — Signor Anselmo! ritornate indietro; noi vi aspettiamo in riva all’acqua! Allora solamente, Anselmo comprese che era il suo amico, il vicerettore Paulmann, che lo chiamava. Egli ritornò verso l’Elba, e trovò il rettore accompagnato dalle sue due figlie e dal registratore Heerbrand, che si preparavano a montare in una barchetta. Il rettore invitò lo studente a traversar l’Elba con essi, e a passar la sera nella sua casa situata nel sobborgo di Pirna. Lo studente Anselmo accettò volontieri, credendo con ciò di sfuggire al funesto destino che lo inseguiva in quel giorno. Mentre egli attraversava il fiume, sulla riva opposta presso al giardino Antoni si ardeva un fuoco d’artifizio. I razzi scricchiolavano e fischiavano salendo, e le stelle risplendenti scoppiavano in aria