Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/137

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7'-—corna ramose come un cervo, che procedeva verso loro, e li guardava con occhi d’ uomo. Essi si ritrassero presso la siepe; e il gallo passò presso loro., e col gallo un uomo dentro in un mantello ricamato d’ oro.

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— E il dottor Trabacchio! dissero con voce sommessa i gentiluomini. La strana apparizione li aveva guariti dall’ ubriachezza, onde si fecero animo e tennero dietro al dottore col suo gallo, che lasciava indietro una lista luminosa che rischiarava i loro passi. Videro i due fantasmi indirizzarsi in effetto verso la casa del dottore che giaceva in un canto molto riposto. E giunti in cospetto della casa, il gallo si levò in aria battendo le ali dinanzi la finestra del balcone che si aperse; e in questo s’ intese la voce della vecchia.

— Vieni, vieni a casa; il letto è caldo, e l’ innamorata t’ aspetta da lungo tempo, da lungo tempo assai!

In questo parve che il dottore salisse su per un’ invisibile scala, trapassando col gallo per una finestra che si riserrò con tanto frastuono da eccheggiarne tutta ■ la strada deserta. Poi tutto spari, e i