Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/14

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Se 'uon hoiinal raccolto le parole erano francesii, quantunque non le abbia potute intendere distintamente, e d’ altronde non/po&i lungamente l’ orecchio a questa pazza! canzone perchè mi si rizzavano i capelli; al . pensiero di un; morto risuscitato. Bene spesso, quando si sospende il frastuono- della:, contrada, noi sentiamo $»•; dal fondo della camera > dei profondi sospirile poi un ridere sgangherato che! viene dalle soffitte; se non che appostando l’ orecchio alla muraglia 6Î raccoglie agevolmente che quel ridere e quei sospiri procedono dalla oasa viQQDiSf 9 iti ii p #* • 2 V J 1 - —' Notate (ed tin questo mi trasse nel fondaco; e mi accostò ad una finestra ) notate bene questo < cannone di ferro che esce dal muro; dà qualche volta un fumo cosi denso, perfino nell’ estate j che mio fratello s’ è doluto piti d’ una volta col vecchio Intendente, dicendogli che finirà ammetter fuoco alla casa. Ma egli > reca innanzi la. scusa .della. cuoina pquantunr que io non mi sappia che diavolo si mangi, perchè manda un lezzo da ammorbare.

■ In; quella: s' aperse l’ uscio della < bottega, e il confettiere corse al banco accedrandomi