Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/129

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de’ suoi servigi, che a lui valsero3 dai Procuratori di S. Marco, il dono della ricca contea di Valdemarino.

Badoero pinse sì vivamente il merito del Faliero, che tutte le voci si riunirono in questa scelta. Qualche senatore parlò della' iracondia di Marin Faliero, del suo spirito dominatore, della sua caparbietà; ma si rispose tantosto esser diletti di giovinezza spenti in un vegliardo ottuagenario. Le acclamazioni del popolo soffocarono tutte parole di biasimo; già si sa che nelle crisi violente una scelta bizzarra è sempre risguardata dalla moltitudine quale inspirazione del Cielo.

11 defunto Contino con tutta la sua bontà, con tutta la sua dolcezza fu presto dimenticato, ed ognuno diceva: Per San Marco, questo Marino avrebbe dovuto da lungo tempo esser nostro Doge; l’ orgoglioso Doria non correrebbe ora le nostre lagune. De’ veterani levando in aria i loro monconi sciamavano: E colui che sconfisse Morb-INassan, la cui bandiera signoreggiava il Mar Nero! E ovunque la moltitudine affoitavàsi, celebravansi le antiche imprese del Faliero, ed alzavausi gridi di gioja, come se Doria fosse già HOFFMANN V. IV 6 — 13o —

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