Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/130

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ij • # stato battuto. Avvenne inoltre, Dio sa il come, che Nicolò Pisani, il quale avea fatto vela per la Sardegna ritornasse senza essersi scontrato colla flotta di Doria, e che il suo ritorno facesse allontanare i vascelli genovesi, de’ quali attribuivasi la partenza all'influsso del terribile nome di Faliero. Il popolo giubilante risolvè riceve* re il novello Doge con onori inauditi. La Signoria avea inviato a Verona dodici patrizi con numeroso seguito. Erano essi incaricati d’ attenderlo e d’ annunziargli la sua elezione. Quindici gondole dello Stato, riccamente, addobbate sotto gli ordini di Taddeo Giustiniani, figlio del podestà di Chioggia, volarono a ricevere il Doge a Chiozzo, e lo condussero in txionfo a S. Clemente, ove attendevalo il Bucintoro.

Nell’ istante in cui Marin Faliero saliva sul Bucintoro, era il 3 ottobre verso il • • tramonto, un miserabile stava derelitto sul suolo, davanti il peristilio della Dogana. Qualche cencio di grossa tela, il cui colore non era più riconoscibile e che sembrava aver appartenuto a una casacca di marinajo, quale la indossano il basso popolo e i gondolieri, pendeva in brani dal suo corpo macilento, e lasciavan vedere - — 13i —