Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/134

Da Wikisource.

— |34 — dunque t’ ha sì villanamente colpito, mio povero giovane? diss’ ella. Antonio del tutto ristorato, e nel quale la scintilla della vita erasi rianimata, stava già ritto in piedi, il pugno serrato, l’ occhio scintillante.

■ — Ah 1 egli gridò, quel furfante di Nicolò volea accopparmi per un miserabile quattrino che m’ invidiava. Tu, già sai, vecchia, guadagnar io poveramente" la vita portando i carichi delle barche nel magazzino Tedesco nel Fondevo.

— Nel Fondego, nel Fondego! riprese la vecchia.

— Zitto, se vuoi ch’ io parli, soggiunse' Antonio, e continuò: io avea guadagnato abbastanza per procacciarmi un bell abito nuovo, ed entrare fra i gondolieri. Siccome io era sempre di buon umore, e cantava di belle canzonette, guadagnava un po’più de'miei compagni. Ciò li rese gelosi, e mi perseguitarono senza tregua, chiamandomi eretico e cane di Tedesco.

Alfine, quattro difa, mentre presso Sau Sebastiano ajutava a tirare una barca sul lido, essi m’ attaccarono a colpi di pietre e di bastoni. Mi difesi per un po’ vigorosamente, ma quel tristo di Nicolò mi giunse alle spalle, e mi diede - dei remo sì forte — Ï35 —; '