Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/135

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alla testa ed al braccio, che io caddi in terra come morto. Per fortuna tu sei venuta a soccorrermi e a recarmi di che 1 " V* mangiare. Vedi come mi servo bene del mio braccio, voglio remare meglio che prima.

Antonio imitò con celerità i gesti d’ un rematore, e riprese la sua giubba cenciosa che era rimasta in terra; pòscia s’ allontanò senza badare alla vecchia che gli diceva; — Rema bene, figlio mio, rema ancora una volta, una volta sola e sarà l'ultima 1 Antonio non attese alle parole della vecchia, giacché il più magnifico spettacolo s’ era a lui spiegato davanti. 11 Bucintoro dorato, col lione adriaco sul* ■ l’ ondeggiante pavese, avanzatasi a lente battute di remi, qual cigno maestoso; Circondato da migliaja di schifi e di gondole, sembrava levar fieramente la sua testa reale su quella moltitudine di navigli , che a lui dintorno umilmente solcavano i flutti. 11 sole della sera gettava raggi scintillanti sul mare, ed al di là di Venezia, che sembrava sorgere fra mezzo le fiamme. Mentre che Antonio, obbliando le sue sventure, contemplava con giubilo questa scena brillante, un «ordo mormorio che elevavasi per l’ atmoi — 136