Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/14

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scoftciamente in fuori, e che il sorercliio di maccheroni l’ avesse fatto troppo panciuto, 1’ abito d’ abate che egli portava, gli stava a meraviglia; si poteva allora chiamare una bella voglia d’ uomo, e le dame romane lo nominavano il lóro caro poppazzetto. Ma quel tempo era passato, e quando il dottor Splendiamo si. facea veder per le strade, dava a credere che \ • la testa di un uomo di sei piedi fosse cascata sulle spalle d’ un picciolo Pulcinella da marionette, che la doveva portare con forza. L' omicino s’ era inviluppato in una smisurata quantità di zendado di Venezia ch’ egli indossava come una veste da camera; veste, che era tenuta in sesto da una larga cintura di cuojo a cui era sospesa una spadaccia lunga almeno tre aune; e sulla sua zazzera bianca come la neve aveva architettato un berretto alto ed aguzzo che somigliava, più che altro, all’ obelisco della piazza di. S. Pietro.

11 degno Splendiano Accoramboni squadrò co’ suoi grandi occhiali prima l’ infermo, poi Caterina che trasse in disparte.

— Eccovi, gli disse a voce bassa, eccovi Caterina il celebre Salvator Rosa, il gran, - .