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— Credi tu dunque di infinocchiarmi, • #> ' .
vecchiaccia stolida? Le rimembranze di ( j|.. I C'I 1 1*1 Htll f, | Jrrt mia fanciullezza sono ancora vive nella mia memoria; quella femmina gentile, mi pare ancor di vederla col suo viso « i F # # ' * 4 i * • ✓ : i fresco e vermiglio, i suoi occhi azzurri e soavi, i suoi capelli bruni, la sua mano bianca e morbida. Ella avea appena trent'anni, e tu non conti già più di un secolo?
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— O mio Dio I sciamò la vegliarda, il •v * mio Tonino ha obbliato la sua Margherita!
« >i i*y — Margherita? mormorò Antonio, Margherita ? questo nome risuona al mio orec* chio, come un’ aria da lungo dimenticata.
\ ' V*** ’ c Ma no, no non è possibile!
— Non è che troppo possibile Tonino!
Quell’ uomo che ti colmava di baci, era tuo padre, e la lingua che insiem parlavamo era la tedesca. Tuo padre era un ricco negoziante d’ Augusta. La giovinetta e vaga sua dama moti dar.doti alla luce. Egli ritirossi allora a Venezia, per fuggire i luoghi ove avea perduto quanto amava, e secolui mi condusse.
Io era la tua nutrice. In quella notte fatale, in cui tuo padre soccombè a un funesto destino, io giunsi a salvarti: un patrizio Veneto t’ accolse. Il padre mio, antico chirurgo, m’ avea appresole prò»