Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/162

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6a — teneva gaiamente coi giovani patrizi. Neria sua cieca rabbia immaginossi, non avesse ella respinti i suoi oroaggi se non per altri adoratoli più di lui fortunati, ed espresse palesemente questo suo pensiero. Siache il vecchio Faliero avesse sentore delle «• I) » ii i r J* ** * .*i » i<»n f»i» .1 wii t iJ calunnie di Steno, sia che l’ apparizione notturna gli sembrasse un avviso del Cielo, ! . O J - I • 1 ' sia infine che la somma differenza d’ età è I5T irt. W1 * J«/ f lo «rendesse sospettoso ed inquieto, egli divenne a un tratto tetro e diffidente, lo tormentarono tutti i demoni della gelosia. e .rinchiuse Annunziata nel fondo 7 *; del suo palagio, tolta a tutti gli sguardi.

Badoero prese a difendere la nipote, e rimprocciò acremente Faliero, ma vane furono tutte le sue lagnanze. Questo mutamento avvenne poco prima del Giovedì Grasso. Era consuetudine nella festa popolare di quel giorno, che la dogaressa assidessesi a fianco del Doge su un trono

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eretto nella piazza propinqua al palazzo.

Badoero rappresentò a. Marino avrebbe urtato contro tutte le tradizioni se si fusse ■* « ni t»i 4 iu i n.» ■ i mj i: hi* j ./i * n! r* » »-*»wn ostinato nel tener sepolta in quel giorno Annunziata nel suo carcere. — Credi tu.

. gli rispose Faliero irritato, eh’ io tema mi venga rapito il mio tesoro, e che più L u J •J f I fi (jJIVJ r Dli