Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/26

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’ intelligenza 20 ' del vero, ed esprimerlo con qualche facilità sulla tela.

— Caro maestro, disse Antonio con un suo modesto sorriso, come potrei venire nel pazzo consiglio di voler seguir l’ arte della pittura se non l’ avessi esercitata dalla mia tenera infanzia, se il cielo non avesse acconsentito, che beni che contrastato ne’ miei gusti dall’ ostinazione del padre, fossi vissuto nella intimità di celebri maestri? Sappiate che il grande Annibaie Caracci s’ è preso cura di un povero fanciullo, e che mi posso nominare l’ allievo di Guido Reni?

— Ebbene 1 disse Salvatore con una certa ruvidezza a cui' tenea qualche volta , ebbene 1 bravo Antonio, voi avete avuto gli eccellentissimi maestri, e non dubito che non ostante la vostra chirurgia vof siate riescito un gran scolare. Se non che non intendo come voi fedele discepolo del dolce ed elegante Guido..ma questo è quel che fanno i discepoli che si lasciano condurre dal loro entusiasmo... possiate avere qualche piacere dei miei quadri e riputarmi maestro dell’ arte 1 Un vivo rossore imporporò la guancia del giovinetto udendo le parole di Sai* \