Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/46

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o / - 46 - # soggiunse aggrottando le ciglia, che era la figliuola di Pietro suo fratello, già morto a Sinigaglia. 11 suo nome era Marianna , e siccome non avea parenti, esso 1’ avea raccolta in casa in qualità di zio e di tutore. Figuratevi che da quel dì la casa di Capuzzi mi parve un paradiso.

Ma mai mi venne fatto di trovarmi un istante solo con lei; se nou che certe T 9 occhiale e sospironi repressi, e qualche stretta di mano non mi lasciavano in dubbio della mia fortuna. — Il vecchio r indovinò, e dolendosi de’ miei diporti, mi richiese delle mie intenzioni. Gli confessai ingenuamente che 1’* amava con tutti gli spiriti, e che non conosceva altra beatitudine in terra, che di sposarmi a lei. A queste parole, Capuzzi mi squadrò dalla testa ai piedi, e disse che non avrebbe mai sospettato che dei pensieri così smisurati potessero germogliar nella testa d’ un miserabile barbitonsore.

La collera mi diè dell' orgoglio, e gli risposi eh’ ei sapeva bene che io non era un barbiere, ma un chirurgo dabbene, e per soprappiù un allievo del grande Annibaie Caracei e dell incomparabile . Guido, in fatto. di pittura. Capuzzi ruppe — 47 —