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serrarono la gran porta; dopo di che, se ci trovavamo prigionieri, ci sentivamo almeno in luogo sicuro.
Le visite.
Al mattino seguente ci venne di soppiatto annunziata la visita del Re Francesco II.
Il figlio del Re Nasone aveva allora 24 anni appena — viso bislungo — naso grosso come quello del padre — sguardo smorzato; tuttavia la sembianza era più lusinghiera e piacevole di quella che l’immaginazione aveva fantasticato.
Vestiva assisa militare assai semplice e di più molto logora e sbiadita.
Entrando apparve in atteggiamento tra il mesto e il compunto — Appressatosi al letto del Colonnello Cattabeni gli domandò contezza delle sue ferite; — espresse poi il desiderio di offrire un miglior trattamento ai prigionieri, se tale non fosse stata, in quella piazza assediata, la scarsezza dei mezzi; ed augurandogli di ricuperare presto la sua salute, dopo aver detto a ciascuno dei feriti una parola benevola, uscendo il Re dalla stanza i servi recarono il dono di ottimi portogalli, altre specie di frutta, e sigari romani.
Nell’avversa sorte tanto più gradite riescono le cortesie.
Dopo la visita del Re Francesco fu un andare e venire continuo di distinti Uffiziali, che gareggiavano nell’affabilità e piacevolezza; e tra i primi il generale Salzano, il generale De-Cornè, il colonnello De-Liguori, il Negri che si diè perfino la premura di recarci le cinquanta piastre lasciate a Caiazzo.
In poche ore il Colonnello Cattabeni aveva saputo guadagnarsi i la simpatia e la stima di tutti.
Il generale De- Cornè comandava la piazza di Capua.
Il generale Giovanni Salzano, a sedici anni era stato prigioniero di Massena e dal Saliceti arruolato nel nuovo esercito repubblicano, quale soldato nei zappatori del Genio, era divenuto nel 1815 uffiziale; e per l’ardimento militare Cavaliere di San Giorgio. Carbonaro zelante nel 1820 era andato con Florestano Pepe per sottomettere i siciliani separatisti. Rientrato nel Regno Ferdinando II, e stracciata la costituzione, Salzano era stato espulso dalle file dell’esercito, e dopo qualche anno ritornato al % servizio militare, raggiunto il grado di Capitano nella Gendarmeria, e sostenuta gran lotta coi masnadieri delle Puglie salì ai gradi elevati.
Dotato di bello e lusinghiero aspetto, di parlare piacevole, di apparenze imperiose, di sembiante militare, era in fama di valente sol-