Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/185

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paese. Il signor Berger, sostituto di notaio, di trent’anni, piccolo, macilento, mite e timidissimo come agnello. Il signor Devoncoux, già ricevitore di posta, di cinquantacinque anni, fisionomia pacifica e molto simpatico. Ambedue hanno accettato il carico di padrino, pel quale non erano tagliati, per dare una prova di amicizia a de Saint-Victor.

Devoncoux voleva sistemare la vertenza fin’anche sul terreno: «Voi avete una sposa, una figlia, signor de Saint-Victor. Assalin vuole scuse prima di ritirare la parola vile; volete ch’io le faccia per voi?»

De Saint-Victor rispose: «Volete dunque ch’io diventi lo zimbello di tutto il paese?»

Il signor Berger voleva che si facesse venire un maestro di scherma per parare i colpi pericolosi; de Saint-Victor non volle, da vecchio soldato, questa tutela umiliante.

Uditi i padrini, il presidente fa introdurre il dott. Gillot, medico, che presenziava lo scontro e che soccorse il ferito.

La piaga era all’addome, a sinistra, sotto il costato; con una larghezza di cinque centimetri ed una profondità di diciotto. La punta omicida era stata arrestata dalla colonna vertebrale. De Saint-Victor fu trasportato alla Canonica di Fragny; la sua agonia durò quattr’ore. La moglie, prevenuta, potè raccoglierne l’ultimo sospiro.

Una guardia privata depone su di una circostanza interessante del bracconiere di Assalin. Eccola:

— Il vostro padrone ha un figlio?

— Sì, una ragazzina di dodici anni.

— Peggio per lei! Sapete bene; sta per battersi con Assalin e uno dei due deve restare sul terreno.

Un’ultima deposizione, interessante assai, è quella del signor Landa, redattore del Progrès de Saòne-et-Loire, testimone di un suo confratello, Josserand, in un duello che questi ebbe dieci anni prima con Assalin. Trattavasi di un articolo che Assalin giudicò offensivo per la madre sua. Assalin che tirava basso, ferì leggermente l’avversario. Landa depose, inoltre, che tornando da questo scontro, Assalin disse, lui presente, di essere addolorato di non aver ucciso Josserand.