Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/259

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Appena si sparse la voce dell’esito fatale del duello, fu una commozione generale ed un accorrere alla Patria italiana.

Trentamila persone accompagnarono la salma del Valentini al cimitero. Il presidente della Repubblica permise l’intervento di tutte le società italiane con musiche e bandiere1; i teatri Politeama, Odeon, Doria e San Martin sospesero in quel giorno gli spettacoli; quasi tutti i negozi vennero chiusi in segno di lutto; più di cento corone vennero mandate e ne fu ripieno un immenso carro tirato da quattro cavalli.

I giornali dell’Argentina e quelli dell’Uraguay escirono con necrologie piene di affetto.

Il pellegrinaggio della camera ardente fu enorme; tanto grande che dalla sera della morte al momento dei funerali (alle 3 del venerdì 7 ottobre) più squadroni di vigilanti a cavallo furono adibiti a regolare la circolazione nelle vie adiacenti.

Al cimitero della Recoleta il ministro d’Italia attendeva il corteo, e con lui erano tutte le signore di animo gentile, che spargendo fiori freschi sulla bara, vollero ancora una volta dare prova della simpatia che presso tutti godeva il defunto e la derelitta sua sorella Cesilda.

La famiglia Roverano volle accogliere nella propria tomba la salma di Valentini; ed alla sera passavano le diecimila le carte da visita lasciate alla direzione della Patria italiana.

Così miseramente finì Attilio Valentini. Morì vittima

  1. Dopo l’ultima rivoluzione era stato sospeso a Buenos-Ayres il diritto nelle associazioni politiche di fare processioni in città con le bandiere sociali.