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1838. Il conte Paolo Petrowitch Novosiline e i fratelli Savatchernick. — Sembrerebbe un romanzo se non fosse una realtà1.
Il conte Paolo Petrowitch Novosiline, un bel giovanotto, capitano nel reggimento dei cavalieri-guardie dell’Imperatore di Russia, nel 1837 s’era fermato per qualche tempo a Polany, villaggio appartenente a un antico generale cosacco, di nome Savatchernick, ritiratosi dal servizio attivo.
Ospitato, come sanno ospitare gli Slavi, quando fanno le cose col cuore, il conte Novosiline si trovò come a casa propria nella famiglia dei generale, composta dalla generalessa, di cinque figli, tutti ufficiali nel 20.° reggimento cosacchi del Mar Nero, di una figlia andata sposa a Bogieszewoki e d’una seconda figlia Elisabetta, di appena diciotto anni, a cui la natura era stata larga d’ogni dono fisico e morale.
I cinque figli e il genero stavano quasi sempre al reggimento.
Durante il suo soggiorno nella casa ospitale, il conte Novosiline si appassionò per la bellissima Elisabetta.
La ragazza, inesperta e fidente, corrispose all’amore entusiasta del conte; il quale, accecato dalla passione, finì per chiedere al generale in isposa la graziosa Elisabetta.
— Sono un vecchio soldato, rispose il generale; devo tutto alla mia sciabola e non ho che la mia sciabola da lasciare ai miei figli; e la figlia di un vecchio cosacco deve essere fiera di entrare in una famiglia di boiardi, come la vostra. Ma, deve entrarvi con la testa alta e non.... clandestinamente. Dunque, non basta che lo vogliate voi, è necessario che vostra madre vi acconsenta e che per voi domandi la mano di mia figlia. Altrimenti, non ne faremo nulla.
- ↑ Si vegga la Gazette des Tribunaux del 1838 e 1839.