Vai al contenuto

Pagina:I Fioretti di San Francesco, A. Cesari, 1860.djvu/210

Da Wikisource.
206 fioretti


non è nessuna cosa tanto secreta che non la riveli Iddio quando a lui piace. Se alcuno uomo fosse il più perfetto e ’l più santo uomo del mondo, ed egli si reputasse e credesse essere il più misero peccatore, e lo più vile uomo del mondo, in questo sarebbe vera umiltade. La santa umiltade non sa favellare, e lo beato timore di Dio non sa parlare. Disse frate Egidio: A me pare, che la umiltade sia simile alla saetta del tuono; perocchè così come la saetta fa percussione terribile, rompendo, fracassando, e abbruciando ciò che ella coglie, e poi non se ne truova niente di quella saetta; così similmente la umiltà percuote e dissipa e abbrucia e consuma ogni malizia, e ogni vizio e ogni peccato; e poi non si truova esser da niente in se medesimo. Quello uomo che possiede umiltà, per la umiltà truova grazia appresso a Dio, e perfetta pace col prossimo.

IV. Capitolo dello santo timore di Dio.

Colui che non teme, mostra che non abbia che perdere. Lo santo timore di Dio ordina, governa e regge l’anima, e falla venire in grazia. Se alcuno possiede alcuna grazia, o virtude divina, lo santo timore si è quello che la conserva. E chi non avesse ancora acquistata la virtù o la grazia, il timor santo la fa acquistare. Il santo timore di Dio si è uno conduttore delle grazie divine, imperciocchè ello fa l’anima dove egli abita tosto pervenire alla virtude santa e alle grazie divine. Tutte le creature che mai caddono in peccato, non sarieno giammai cadute, se elle avessero avuto il santo timore di Dio. Ma questo santo dono del timore non è dato se non alli perfetti, perocchè quanto l’uomo è più perfetto, più è timoroso e umile. Beato quell’uomo, che si conosce essere in una carcere in questo mondo, e sempre si ricorda come gravemente ha offeso il suo Signore! Molto dovrebbe l’uomo sempre temere la superbia, che non gli dia di pinta, e faccialo