Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/122

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I Nibelunghi 51

E di là si partîr gioiosi e lieti.
     Quando giunsero i messi in Danimarca
170E prence Liudegasto annunzio s’ebbe
Come tornati eran di là, dal Reno,
Quando ciò gli fu detto, ecco! che tanta
Oltracotanza de’ Burgundi prenci
Duol verace gli fu. Dissero i messi
175Che aveano i prenci assai gagliardi seco,
Fra cui visto elli avean starsi un campione,
E Sifrido era detto, un uom possente
Di Niderlànd. Liudgasto ebbe rancura,
Il vero annunzio come intese. Allora,
180Quando cotesto udian ridir gli eroi
Di Danimarca, s’affrettâr lor fidi
Tutti a raccôr quanti più a lor fu dato,
Finchè tra i prodi suoi re Liudegasto
Ventimila gagliardi ebbesi pronti
185Per suo vïaggio. Intorno a sè pur anco
Prence Liudgero di Sassonia molti
Prodi raccolse, e n’ebbero quaranta-
mila e più assai. Con essi, cavalcando,
De’ Burgundi alla terra andar bramavano.