Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/123

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52 I Nibelunghi

     190Del fratel suo le genti e i suoi congiunti
Anche prence Gunthero alle sue case
Fece allora invitar, quanti ebber voglia
Di partir per assalti; anche fûr chiesti
D’Hàgene i valorosi, e que’ gagliardi
195Alta spingea necessità. Ma intanto
Gustar dovean ne’ giorni che venièno,
Molti prodi la morte. — Egli al vïaggio
Solleciti apprestârsi, e allor che accinti
Eran tutti a partir, Volkero ardito
200Regger dovea fra tutti alto il vessillo,
Allora sì che da Worms fino al Reno
A cavalcar stavansi pronti. Duce
All’ampia schiera esser dovè quel forte
Hàgene di Tronèga. Anche Sindolto
205Cavalcava con essi, Hunoldo ancora,
Quali mertar potean di re Gunthero
L’or degnamente. D’Hàgene il fratello
Dancwàrt fu di tal schiera, Ortwin pur anco,
Elli sì, che potean con molto onore
210Annoverarsi in quel drappel d’eroi.
     Prence signor, restate al vostro ostello,