Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/325

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254 I Nibelunghi

Questo sermon tu lasci. — E non poss’io
Lasciarlo mai, la regal donna disse.
55A che dovrei di tanti cavalieri
Aver difetto, d’essi, che a’ servigi
Sottomessi mi son con quel gagliardo?1
     A concepirne gran disdegno assai
La leggiadra Kriemhilde incominciava:
     60E difetto di lui aver t’è forza,
Chè alcun servigio in alcun tempo mai
Appo a te non farà! Egli è più illustre
Di Gunthèr fratel mio, l’uom grande e nobile.
Risparmiar mi dêi tu questo che intesi
65Da te soltanto; e meraviglia sempre
Ancor mi prende, se, poi ch’egli è tuo
Vassallo e poi che tanto su noi due
Hai tu poter, sì a lungo abbia Sifrido
Il suo tributo ch’ei ti dee, tardato.
70Io con ragione assai la tua superbia
Risparmiar mi vorrei. — Deh! che soverchio

  1. Sifrido.