Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/163

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522 I Nibelunghi

180E si giurò che la leggiadra donna
Data a Gislhèr sarebbe, ed ei promise
Che quella amata avrìa d’assai, sì degna
Di amore. A la fanciulla altri1 assegnava
Terre e castella, e poi con sacramento
185La mano asseverò del nobil sire,
Anche prence Gernòt, che sì cotesto
Fatto sarìa. Disse il margravio allora:
     Poi che non ho castella, in sempiterno
Ligio con fede vi sarò. Ma intanto
190Oro ed argento a questa figlia mia
Sì donerò, quanto potranno mille
Giumenti carreggiar, perchè ciò appaghi
Con onor dell’eroe sposo i congiunti.
     S’indisse allor che stessero, conforme
195A costume, entro un circolo gli sposi.
Ambo; e là dirimpetto, con gioiosa
Anima, s’appostâr molti garzoni.
Ei pensavano in cor ciò che i garzoni

  1. I re Borgognoni.