Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/164

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I Nibelunghi 523

Fan volentieri. Cominciossi intanto
200L’amorosa fanciulla a dimandare
Se il cavaliere ella volea. Rancura
Ciò le fu in parte; eppure, ella bramava
Di prendersi il garzon cortese e bello.
Vergogna avea di tal dimando in quella
205Guisa che fanno ancor molte fanciulle.
     Ma consiglio le dava il padre suo
Rüedgero, perchè: «Sì, lui volentieri
Mi prendo» ella dicesse. Ecco! la cinse
Di sue candide mani il giovinetto
210Gislhero allor subitamente. Oh! assai
Breve goder di tanto ella ebbe poi!
     Disse il margravio: Quando tornerete
In cavalcando (come è pur costume)
Voi, re nobili e grandi, a vostre case
215Di Borgogna, darovvi esta mia figlia
Da menarvi con voi. — Quelli promisero
Cotesto allora. Udìansi plausi, e tosto
Sì fu d’uopo lasciarli. A le lor stanze
D’irne fu indetto a le fanciulle, ancora
220Di dormir, di posar fino al novello