Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/200

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I Nibelunghi 559

280A piangere d’assai. Vedeansi intanto
Andare in corte co’ monarchi mille
Uomini arditi di lor scorta illustre,
E sessanta lor duci; essi con quelli
Eran venuti. Nella terra sua
285Questi prendea con sè Hàgene ardito.
Ed Hawardo ed Iringo, ambo trascelti
Prodi, vedeansi amicamente andare
Appo lor prenci, e Dancwarto con essi
E Wolfharto, guerrier nobile e grande,
290Quali fûr visti poi dinanzi agli altri
Bene adoprar lor pregi e lor virtudi.
     Come venne al palagio il sir del Reno,
Ètzel possente non restò seduto
Lung’ora assai. Balzò dal seggio suo,
295Come il vide avanzar. Si bel saluto
Non mai da re si fece: Il benvenuto
Siate, o prence Gunthero, e benvenuto
Siate anche voi, sire Gernòt, e il vostro
Fratel Gislhero. Con ben ferma fede
300Il mio servigio a Worms, di là dal Reno,
Profferir vi fec’io. Ma benvenuti