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560 I Nibelunghi

Esser qui dènno ancor tutti cotesti
Vostri consorti. E benvenuti assai,
Voi due guerrieri, siete a noi, Volkero
305Assai prudente e sire Hàgen con lui,
A me, alla donna mia, in questa terra.
Ella sul Reno a voi mandò suoi messi.
     Hàgene disse di Tronèga allora:
Io bene udii cotesto; e se venuto
310Qui non foss’io per que’ signori miei
Appo gli Unni, da solo in questa terra
Cavalcato sarei per farvi onore.
     Il nobil sere i cari ospiti suoi
Prendea per mano e sì adduceali a quello
315Sedile in che sedea. Vino, idromèle,
E vin di more agli ospiti mesceasi
(E ciò si fea con cura) in ampie coppe
Splendenti d’oro, e si gridâr gli estrani
Benvenuti d’assai. Questo vogl’io,
320Re Ètzel disse allor, bene affermare
Che toccar non potea cosa più dolce
A me, pur anco a voi, prodi guerrieri,
In questa terra mai, di questo vostro