Io sì davver concederò, chè mia
Sirocchia ell’è. Se ad onor suo cotesto 355Esser potrà, noi sì ’l dobbiam curare.
Ma disse Hàgen allor: Questo sermone
Abbandonate. Che se aveste voi,
Quale io l’ho ancor, d’Etzel contezza, quando
Ella dovesse, come a dir qui ascolto, 360Prenderlo a sposo, grave cura a voi,
Di tutte prima, incoglierebbe. — Disse
Gunthero allor: Deh! perchè mai? Cotesto
Io ben posso evitar, perch’io giammai
Tanto a lui m’avvicini onde alcun atto 365D’odio soffrir mi debba, anche se sposa
Essa di lui sarà. — Cotesto io mai
Consigliar non vorrò, Hàgen dicea.
Per Gemòt e Gislhèr gente invïavasi
Per ch’elli anche venissero, se mai 370Ad ambo i prodi ciò parea ben fatto
Che prendesse Kriemhilde il nobil sire
E valoroso. Contraddisse ancora
Hàgen, degli altri non un solo, e intanto,