Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/7

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366 I Nibelunghi

Io disïassi, il margravio possente,
Rüedgero, gli rispose, indegna cosa
60Davver sarìa. Tuo messaggiero andarne
Io voglio al Reno, e volentier, del mio
Solo spendendo, quale un giorno m’ebbi
Da queste mani tue. — Deh! quando, allora
Disse il possente re, deh! quando mai
65Andrete a quella, d’amor degna? Iddio,
Con tutto onor, vi guardi nel vïaggio
E guardi ancor la donna mia. Fortuna
Tanto m’aiti, ch’ella dolce a noi
Mostrar si deggia! — Ma dicea Rüedgero:
     70Pria che la terra lasciam noi, ci è d’uopo
Vesti ed armi apprestar, sì che dinanzi
A’ prenci tutto onor sempre ci segua.
Cinquecento vogl’io menar sul Reno
Prodi gagliardi. Quando alcun mi vegga
75E vegga i miei là fra i Burgundi, almeno
Questo dica di te, prence, che mai
Tanti e sì ben forniti uomini suoi
Non mandò un sire, quanti hai tu sul Reno
Invïati così; ciò, se cotesto,