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Mias pappan e Boa Constrictor 77

— Allora andiamo a prenderlo.

— Io avrò cura di lui, signore, — disse il Piccolo Tonno. — Mi piacciono assai le scimmie. —

Si lasciarono scivolare dai bambù che servivano a loro come di scala e s’avvicinarono al giovane mias, il quale continuava a girare attorno alla estinta madre emettendo acuti gemiti.

Il marinaio l’afferrò per le braccia e cercò di trascinarlo nel recinto, ma ricevette una spinta così poderosa, che cadde colle gambe in aria.

— Terremoto! Che vigore! — esclamò.

— Prendiamolo colle buone, — disse Albani.

Si mise ad accarezzarlo e gli offrì delle frutta. Il piccolo mias, dapprima si mostrava diffidente, ma finì coll’accettare e divorare con ingordigia la deliziosa polpa dei durion.

A poco a poco, coll’offerta di sempre nuove frutta, fu attirato nel recinto, ed il marinaio lo legò con una robusta gomena senza ricevere altre spinte.

— Si abituerà presto, — disse Albani. — Fra due settimane ci seguirà come un cagnolino e fra un mese avremo un ottimo servitore e un abile provveditore di frutta. Lasciamolo ora tranquillo e riprendiamo il nostro sonno. —


Capitolo XII


Le scimmie alla pesca dei granchi


Dieci giorni erano trascorsi dalla cattura del piccolo mias, ma i Robinson, quantunque non avessero ancora abbandonata la costa per tentare una esplorazione nell’interno o nei grandi boschi del sud, entro i quali potevano trovare molte preziose risorse, non erano rimasti inoperosi.

Si erano fabbricati molti oggetti indispensabili: una tavola, delle scranne, dei recipienti, adoperando i grossi fusti