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534 I Vicerè

detto «gli egregi preopinanti.» Poi: «ma, signori del consiglio, consentitemi di lasciare per un momento la quistione che sta sul tappeto e di rivolgere a me stesso una domanda, che parrebbe non avere, ma invece ha diretto rapporto con quella (i cronisti notarono: segni d’attenzione). La domanda è questa: i rappresentanti del paese vengono a sedere nell’aula consiliare per sostenere le idee che passano loro pel capo, e siano pure provvide e giuste, o non piuttosto per eseguire il mandato che ripetono dal popolo sovrano?... Certamente per tutelare gl’interessi, per soddisfare i bisogni del popolo che rappresentano. Ora, di fronte alla quistione che ci occupa, il paese ha una volontà? Se sì, qual è dessa?... Signori del consiglio, sarebbe vano nasconderlo: il paese, o per lo meno la più gran parte di esso, vuole la festa!» Il silenzio religioso mantenuto fino a quel punto fu rotto da un urlo d’approvazioni: uragano d’applausi, notarono i cronisti clericali, mentre i consiglieri liberi-pensatori scrollavano il capo, facevano atto di protesta, chiedevano di parlare. Calmo in mezzo alla tempesta, data un’occhiata alle cartelle che teneva dinanzi, egli riprese, dominando il tumulto con la voce squillante: «Consideriamo per un momento accertato che la volontà del paese è per la festa: noi, suoi delegati, qual altro obbligo avremo se non quello di tradurla in atto? E mi scusino i miei colleghi che siedono a quei posti (additando i liberali più avanzati) io comprenderei che a questo concetto si ribellassero tutti gli altri, non mai essi, i quali fanno consistere nell’imperativo categorico uno dei punti più salienti del loro programma!...» Nel silenzio che tornò a regnare tutt’intorno, egli cominciò allora una lezione sul libero arbitrio, citando il «celebre Aristotile,» l’«illustre scuola scozzese,» e nominando un grand'uomo tedesco, inglese o francese ogni mezzo minuto. Il peso di quel discorso schiacciava l’uditorio; ma egli s’era già guadagnato il cuore della folla, e la sua erudizione non poteva se non farlo ammirare di più. Tuttavia, per non dispiacere ai rappre-